PHOENIX.FELIX.ET.TU
Cala la sera dell’ultimo giorno di febbraio. 29 dell’anno bisestile 2020.
Sono solo in studio. La giornata è stata piena, allietata dalla presenza di mio figlio Filippo valido aiuto a mia sposa Maria Cristina nei lavori di vigna al Chioso.
Con lui ho messo in ordine l’attrezzatura in vista delle attività di primavera che si sente ormai alle porte. Dopo giornate di sole, oggi il tempo è cupo e freddo e soffia un vento leggero. Nel cortile è esploso il giallo dei fiori di corniolo.
Sono i momenti in cui ti sembra volar via da questa vita agreste che pur ti sei sognato in tanti e dopo tanti anni di lavoro e tornare indietro nel tempo a ritrovarti avvocato e storico.
Sono tanti i libri che ho scritto.
BANDI CAMPESTRI DELLA COMUNITÀ DI BORGARO MASINO, 1735
L’opera è del 1983.
E’ pubblicata integralmente e commentata la raccolta dei bandi campestri di Borgomasino, piccola comunità rurale della Provincia di Ivrea. I Bandi Campestri erano emessi dall’autorità comunale per regolamentare la vita agricola e l’utilizzo delle risorse del territorio. L’analisi del testo, conservato presso l’archivio storico comunale, è spunto per ricostruire efficacemente la vita di ogni giorno della Comunità di Borgomasino nel secolo XVIII.
L’INTENDENTE MANDA A DIRE: Echi di vita pubblica canavesana nelle carte d’archivio della Comunità di Borgomasino attraverso il secolo XVIII
L’opera è del 1986.
Una cavalcata fra ordine pubblico, amministrazione, giustizia e cose militari visti attraverso gli occhi della Comunità di Borgomasino, cui erano diretti gli ordini degli Intendenti. Questi, più che rappresentanti finanziari, venivano ad essere la longa manus del governo nelle province, assumendo in vasto grado mansioni amministrative di vera e propria politica interna.
Nei loro carteggi si ritrovano infatti ampie tracce di tutta la vita sociale, spirituale ed economica del regno sabaudo e delle comunità cui editti, manifesti o ordini particolari erano inviati.
IL CAMBIO DELLA GUARDIA
L’opera è del 1999.
Sulla base del tempo nuovo, quello francese scandito dal Calendario Repubblicano che irrompe al volgere del secolo XVIII nella storia del Piemonte contadino con la costituzione della Repubblica Piemontese, si passano in rassegna le vicende di quel periodo nei riflessi che esse hanno negli ordini provenienti dalla capitale Torino sulla Municipalità di Ivrea ed altre del Canavese e su quella di Borgomasino, il mio paese.
Un importante esempio di ricerca e studio comparati, sulla scorta di una notevole massa di documenti in gran parte inediti ed integralmente riprodotti che ne costituiscono l’ossatura.
Il cambio della guardia, il nuovo che avanza, colto nelle sue più significative manifestazioni in un’opera di “microstoria” che è un grande affresco di vita piemontese e canavesana dell’epoca. Un andare all’indietro, “alla ricerca di un tempo perduto” sullo scorcio di un secolo che fu forse più d’altri pieno di contrasti, di luci e di ombre.
CENNI STORICI SULL’ANTICA PROVINCIA DI IVREA
L’opera è del 2001.
Ricostruzione delle vicissitudini territoriali dell’antica Provincia di Ivrea, dalla sua costituzione nel 1560, attraverso i secoli successivi, fino alla sua cessazione in forza della legge 23 ottobre 1859; sulla conclusione che, delle sette province originarie (1560: Torino, Vercelli, Cuneo, Mondovì, Savigliano, Ivrea, Altri Luoghi di là del Po) soltanto Torino, Vercelli e Cuneo sono sopravvissute indenni agli assalti del tempo ed alle vicende della storia. Ad esse si aggiungono (1723) quelle di Asti, Alessandria e Biella (risorta dalle proprie ceneri nel 1992), mentre Aosta è diventata Regione Autonoma a Statuto Speciale ( 26 febbraio 1948). Ivrea, la Bella, non si è più ripresa.
PRIMA CHE IL GALLO CANTI
L’opera è del 2002.
La battaglia di Marengo (14 giugno 1800) segna la premessa del lungo dominio napoleonico in Piemonte e non solo.
L’autore, attraverso l’analisi scrupolosa delle fonti, porta il lettore alla scoperta di istituzioni, avvenimenti, situazioni e personaggi che hanno come centro focale la città e la provincia di Ivrea negli ultimi anni del XVIII secolo, senza peraltro mai perdere di vista il quadro generale degli eventi che ne fa corona, ed offre a propria volta interessanti spunti di meditazione: la Rivoluzione e la Controrivoluzione, scandite dalle parole magiche Libertà, Virtù, Eguaglianza che sono il filo conduttore di questa avvincente ricerca.
Il libro può essere letto come la prosecuzione ideale del CAMBIO DELLA GUARDIA, un viaggio che prosegue, o per quello che è, un viaggio nella rivoluzione e nella controrivoluzione che ne costituisce lo specchio opaco, sinonimo e contrario, con al centro una città ed una provincia, quella d’Ivrea e dintorni, dove s’incontrano e si scontrano, ma anche a volte si sorreggono fra loro, due secoli l’un contro l’altro armato, e si muove un’interessante umanità. A coglierne qualche aspetto nel cammino.
LA CAPRA DI THEODORO
L’0pera è del 2005.
Dove l’oggetto del desiderio è per l’infame Theodoro un’innocente capretta che pagherà con la vita.
Le carte d’archivio di Colleretto Castelnuovo hanno restituito l’intero iter di un procedimento criminale avanti la locale Giudicatura nel secolo XVIII contro Theodoro Carlevato, minore d’anni 18, inquisito di delitto di bestialità con una capra, conclusosi con la condanna di detto Theodoro a remigante forzato sulle galere di Sua Maestà sua vita natural durante, condanna ridotta dal Real Senato in sede di appello alla più ragionevole durata di anni 10 continui, precedente uccisione ed abbruciamento della capra alla presenza del condannato. Ho integralmente trascritto il testo del procedimento da cui ho tratto questo studio.
CAPO BRIGATA CARLO TROMBETTA DI SAN BENIGNO (1762-1808): STORIA DI UN GIACOBINO DELUSO
L’opera è del 2008.
Storia di Carlo Trombetta di San Benigno, patriota giacobino, Canavesano d’adozione, e della parte che egli ebbe negli avvenimenti politici e militari degli ultimi anni del XVIII secolo.
Le avventure sue e dei suoi compagni di lotta, tratte dall’oblio del tempo, che hanno a volte dell’incredibile, ci vengono incontro con insolita freschezza a parlarci di ideali di libertà, battaglie, lotte, sofferenze, vittorie e sconfitte, entusiasmi e delusioni, e con loro il mondo da cui questo insolito ed inquietante personaggio proviene, quello piccolo borghese di un paese della campagna canavesana del 700, di filatori di seta.
Una solida ed accurata ricerca storica condotta su località e documenti d’archivio ci restituisce intatto il fascino di un filatoio ad acqua di San Benigno, le fatiche di una famiglia, l’incamminarsi di un ex seminarista sulla via della rivoluzione e della lotta per la libertà e l’indipendenza del Piemonte, fino all’inevitabile delusione dopo l’arrivo di Napoleone nel 1800. È, se si vuole, la storia di uno sconfitto, o meglio di diversi sconfitti, con le loro luci e le loro ombre, che seppero tener fermi i loro ideali di fede e di lotta.
INVENTARIO DELLE CAUSE CRIMINALI DELLA GIUDICATURA DI STRAMBINO 1752-1802
L’opera è del 2012.
L’opera pubblica e commenta l’Inventario delle cause criminali della Giudicatura di Strambino, registro sul quale, per oltre 50 anni, vennero annotati in maniera sintetica i procedimenti criminali trattati con i loro provvedimenti conclusivi.
Questo archivio dimenticato ha consentito di passare in rassegna mezzo secolo di quotidiana “resa giustizia”, vita vissuta vista allo specchio di un piccolo Tribunale locale del Settecento.
Una storia sorprendente per la precisione dei dettagli, in un mondo che è piccolo soltanto in apparenza, ma rappresenta in riduzione di scala un’area più vasta e complessa di umana esperienza e di sconcertante attualità.
A QUINDICI ANNI FACEVO ALL’AMORE
L’opera è del 2015.
Una lettera datata 19 ottobre 1796 scoperta là dove non avrebbe dovuto trovarsi, l’eco di un mondo di fuori, vicino e lontano insieme, tutto da scoprire.
E’ la storia di Caterina, sposa bambina, attraente e di solida dote, proveniente dalla buona borghesia torinese dei commerci e relegata a Pollone in una casa di campagna a fare i conti con uno sposo assente ed uno suocero invadente spalleggiato da una serva padrona fino a divenire accusata in un processo che ha molto di caccia alle streghe dal quale uscirà riconosciuta totalmente innocente.
Gli atti ritrovati di tale esperienza giudiziaria stanno al centro di questo libro dove al termine del burrascoso periodo napoleonico gli sposi Caterina e Ludovico finiranno per ritrovarsi e riprendere insieme un cammino lasciandosi alle spalle la perduta giovinezza.
RICORDI ELEMENTARI
L’opera è del 2017.
In ricordo delle mie Maestre e dei miei Maestri. I miei primi anni di vita. Il mio testamento spirituale.
Microstoria sui sentieri del Novecento in un particolare periodo, l’era fascista, in cui si svolse la mia prima esperienza scolastica nel paese natale di Borgomasino.
Non un libro di storia, ma un libro di memorie che in quanto tali passano anche attraverso la storia e la storia non si cancella con un tratto di penna.
Alle spalle un archivio inesplorato, quello della Direzione Didattica di Azeglio da cui dipendeva la scuola rurale di Borgomasino.
Le vicende di questa scuola negli anni Trenta, i Maestri e le Maestre, eroi sconosciuti dell’insegnamento come il Maestro Dastrù e la Maestra Ida ci vengono incontro dal buio delle carte, insieme alla caterva degli ordini paludati ed altisonanti provenienti dalle alte sfere, dal Ministero al Provveditore agli Studi della Provincia di Aosta.
Il testo unico di Stato, la sua storia, la radiofonia scolastica e l’incontro con una variegata realtà priva di mezzi e di risorse.
Gli amici, la vita in paese, la gente.
Fino al tempo nuovo della ritrovata libertà.
Tutto rigorosamente documentato attraverso una ricerca approfondita. Le mie vicende ed i miei ricordi sullo sfondo di un mondo stravolto dalla guerra e dalle illusioni.
Nel ricordo di Mamma e Papà e della Madrina.
Il libro è stato presentato sabato 27 gennaio 2017 ore 17 nel salone comunale, alla presenza del Sindaco, con grande concorso di persone. Presenti la Dottoressa Rosalba Pennisi Direttrice Didattica Emerita del Circolo di Azeglio. Il Maresciallo dei Carabinieri.
Intervento del Rag. Giacomo Forno, Sindaco emerito di Vestigné.
Splendido ricevimento, cui ho potuto partecipare poco, circondato da quanti mi hanno chiesto la dedica delle copie acquistate. Un successo.
SCRITTI PER BORGOMASINO – PRIMA CHE SCENDA IL BUIO
L’opera è del 2023.
Raccolta di nuove e vecchie ricerche storiche su eventi, personaggi, istituzioni e tradizioni borgomasinesi.
Ad esempio la storia della Casa Comunale settecentesca, edificata nel sedime appartenente alla Confraternita di Santo Spirito. Oppure la raccolta dei soprannomi della gente del paese messa nero su bianco nel 1886 nella “Rubrica dei possessori”, o le liste dei militi incorporati nelle Milizie Comunali istituite dallo Statuto Albertino del 1948. E che dire poi di un atto notarile del 1216 che attesta l’esistenza della Vigna della Torrazza, allora proprietà degli Abati di San Nazario di Ivrea? Per la prima volta si indaga anche sui prodotti tipici borgomasinesi come l’Ansent, tipico dolce pasquale, e le eccellenze enogastronomiche canavesane com’erano narrate dal Bertolotti nel 1869.
Il libro si chiude con il ricordo di alcuni tra i tanti, troppi borgomasinesi finiti in guerra, dai Capitani Felice Follis e Vittorio Aimino, che presero parte alle guerre napoleoniche, al Capitano Vincenzo Aimino, morto a Nauplia combattendo per l’indipendenza della Grecia, ai Lana, coinvolti nei moti risorgimentali, al Sergente Maggiore Pilota Carlo Bellardi, pilota da caccia e partigiano.
Un percorso circolare.
Da Borgomasino ero partito (1983) ed a Borgomasino sono ritornato (2023).
Un amore grande mi ha sorretto fin dalla mia tesi di laurea in Storia del Diritto Italiano: “Rapporti della Comunità e degli uomini di Borgomasino con i propri Signori dalle origini al Quattrocento” ed è l’amore per le vicende della piccola gente travolta dalla storia, secondo il dettato dell’Anonimo manzoniano col far del tutto schietta e genuinamente il racconto ovverossia relazione e ti viene incontro un mondo.
Credo di esservi entrato e di averne detto.
Mi chiederete se è tutto.
Forse sì e forse no.
Mi sarebbe piaciuto pubblicare le “Notizie cronologiche” dell’Abate De Moranis, elenco manoscritto del 1795 in cui raccoglie, con minuzia crescente, tutti i fatti insoliti ed eccezionali accaduti dall’anno zero alla sua epoca (siccità, carestie, alluvioni, guerre, ecc). Più volte scoraggiato a proseguire da moglie figli, lascio a metà il lavoro di trascrizione. Chissà che prima o poi qualcuno non lo riprenda e lo porti a compimento, trovando la giusta formula editoriale per presentarlo senza che risulti un’arida successione di disgrazie. La copertina è già pronta, commissionata da mio figlio Filippo all’Intelligenza Artificiale.
Comunque alle opere di cui sopra ne vanno aggiunte altre due.
Lontana nel tempo, ma sempre la sento viva, è la raccolta delle mie poesie
COLLOQUI CANAVESANI
L’opera fu pubblicata nel 1960 da Fabliau, Firenze.
Come bella la campagna del mio borgo nel trascorrere delle stagioni, come bella la Torino dei miei studi. Due mondi in contrasto fra loro e sentirti crescere, con qualche amore vicino, ormai stravolto dal tempo ma lo rammento sempre giovane con il suo bel volto.
Non raccoglie tutte le poesie che ho scritto. Ne rimarranno sempre altre nel cassetto.
RACCONTI FANTASTICI
L’opera è del 2014
Una piacevole divagazione dagli studi storici.
Dieci racconti sulle meraviglie del possibile.
I loro protagonisti, spesso gente comune, si ritrovano testimoni di eventi inspiegabili, a viaggiare su macchine del tempo, a fare conoscenza con alieni (chi sotto copertura e chi no), dal fantasy alla fantascienza, in ambientazioni che sospettosamente ricordano, pur senza mai citarli direttamente, il Canavese e la Valle d’Aosta, fino ad assistere alla fine del mondo – ed anche un po’ oltre.
Due racconti e la prefazione sono di mio figlio Filippo, di cui mi è cara la preziosa collaborazione.
Un paio di racconti di fantascienza a cui tenevo molto rimangono solo abbozzati: “Galeone” e “Qualcosa dei tempi nostri“. Se un giorno troveranno forma scritta, anche se non proprio quella che gli avrei dato io, mi piacerebbe vederli pubblicati insieme alla trilogia delle “Robotte” in una ristampa riveduta, corretta ed estesa di Racconti Fantastici.
SAGGISTICA
Ossia le pubblicazioni, in ordine cronologico.
Capitano Felice Follis (1784 – 1845). Una spada per l’Imperatore (SASAC 16/1990)
Carlo Bellardi Sergente Maggiore Pilota (1920-1944) (Il Canavesano 90)
Il cinema di Borgomasino (Canaveis 11/1996)
Il Manifesto dei divieti (Canaveis 8/1996)
Giochi proibiti nel 700 ( Canaveis 7/1996)
La caccia nel 700 in Piemonte ( Sasac 26/2000)
1777. Tariffa di pedaggio nel contado di Masino (Canaveis 2002)
Nel parco con passo leggero (Canaveis 2/2003)
Un ex voto a Borgarello 25/1/1945 (Canaveis 9/2006)
Candele bollate e non (ASAC 9//2009)
Borgomasino 24 marzo 1944. Attacco alla Caserma (ASAC 10/2010)
Giuseppe e Giovanni Battista Lana, di padre in figlio (ASAC 11/2011)
QUALCOSA DI ME
Sono e mi chiamo DOMENICO FORCHINO nato a Borgomasino il 24 aprile 1937 figlio di Filippo e di Olga Orecchia di Vestigné.
Ho frequentato le scuole elementari nel mio paese. Dalla quarta elementare fino alla terza media allievo del Collegio San Giuseppe dei Fratelli delle Scuole Cristiane in Torino. Studi classici presso il Ginnasio Liceo Carlo Botta di Ivrea.
Laureato in Giurisprudenza all’Università di Torino con tesi in Storia del Diritto Italiano sui “Rapporti della Comunità e degli uomini di Borgomasino con i propri Signori dalle origini al ‘400“.
Procuratore Legale presso la Corte di Appello di Torino.
Iscritto nell’Albo dei procuratori legali presso il Tribunale di Ivrea il 23 ottobre 1964 ed in quello degli Avvocati il 28 ottobre 1970. Patrocinante in Cassazione dal 26 ottobre 1979, ho esercitato la professione di Avvocato fino all’anno 2011.
Vivo nella casa avita di Borgomasino insieme a Maria Cristina mia sposa.
Dei nostri due figli, l’uno FILIPPO (1975) è laureato in informatica. L’altro ANDREA (1982) in biologia.
AVVOCATO E STORICO
Dagli anni dell’ Università e contemporaneamente alla professione forense mi sono dedicato alla ricerca storica.
Membro prima della SASAC (Società Accademica di Storia ed Arte Canavesana), ho contribuito a rifondarla nel 2000 con il nome di ASAC (Associazione di Storia ed Arte Canavesana) assumendone attivamente la presidenza fino al 2010. Nell’Associazione conservo il ruolo di Presidente Onorario.
Le mie sono essenzialmente opere di “microstoria” che pongono l’attenzione sulle vicende della Comunità di Borgomasino e di Ivrea nel corso del secolo XVIII, attraverso ricerche d’archivio con la pubblicazione di documenti inediti, rari o dimenticati. E’ stato così possibile ricostruire la vita di personaggi e piccole comunità canavesane loro malgrado coinvolte nei grandi eventi di periodi storici tormentati come, ad esempio, quello del Piemonte Repubblicano, a cavallo tra il XVIII e XIX secolo, il cosiddetto “Periodo Giacobino“, cui sono dedicati i due volumi “Il cambio della guardia” e “Prima che il gallo canti”, nonché la vita del Patriota Carlo Trombetta di San Benigno.
ONORIFICENZE
Cavaliere Ufficiale dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana il 27.12.1985
Commendatore dell’Ordine al Merito della Repubblica Italiana il 27.12.2004
DOVENDO SCEGLIERE
Fra i miei scritti francamente non saprei quale indicare, perché tutti frutto di fatica.
Potrei suggerire per il piacere di una buona lettura il libro “Prima che il gallo canti”.
Ciò ovviamente non significa che non vi sia altro di piacevole a leggersi nei miei scritti, anzi.
Ma la scelta impone delle rinunce.
Cordialmente
Domenico Forchino
Borgomasino, 15 marzo 2020 poco dianzi primavera
Riveduto da mio figlio Filippo il 29 gennaio 2024.
NOTA: Per cause di forza maggiore la sera del 13 gennaio 2024 papà ha dovuto abbandonare questo mondo, o meglio passare avanti a noi, vero un nuovo piano dell’esistenza. Ci lascia tanti ricordi, scritti ed idee e l’orgoglio di essere i figli di una persona che ha amato il suo paese e l’ha onorato con ricerche storiche estese ed approfondite. Egli ha fatto per Borgomasino cose incredibili, sulle quali ci adopereremo affinché mai scenda il buio.
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